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L'obiettivo dell'autore è quello di proporre una via creativa nell'allenamento calcistico, in particolare per i portieri, riportando le sue esperienze di maggior successo. È opportuno sottolineare il forte orientamento psicologico del metodo e del conseguente atteggiamento dell'allenatore che lo adotta, in aperto contrasto con la sottovalutazione, e qualche volta la negazione, di questo aspetto da parte degli operatori, in favore della "assolutizzazione" della dimensione tecnica. Sono quattro i punti cardine del metodo di Bechini: la "relazione umana" fra allenatore, squadra, singolo giocatore; la "motivazione" autentica che "fa vincere" attraverso il gusto dell'appartenenza, il piacere della bella azione, il calore della sintonia e della sinergia, la percezione di una piena autorealizzazione; il "processo di simbolizzazione" che interessa il rapporto dell'atleta con il proprio corpo, con gli oggetti in campo, la porta e il pallone e con le componenti umane in campo; la "conversione dell'attenzione e della percezione" con riferimenti all'atteggiamento Zen, che rende inutile il controllo del comportamento e ne libera invece pienamente la spontaneità.